Orario: Lun - Ven 09:00 - 18:00

Se la burocrazia affonda gli affari dei nostri porti

“Il nostro è un Paese stupido. Talmente stupido che, oltre a trascurare i propri interessi, fa di tutto per favorire quelli di altre nazioni. Non lo diciamo noi sulla base di sensazioni: lo dimostrano i dati commerciali. È notorio che sulle carte geografiche l’Italia è la migliore piattaforma logistica europea proiettata nel Mediterraneo. In teoria, siamo straricchi di autostrade del mare. In pratica, ignoriamo di averle a nostra disposizione, e le poche che utilizziamo sono tragicamente rallentate da una burocrazia acefala, straordinariamente attrezzata per rendere improduttivo un settore potenzialmente trainante: quello dei trasporti su acqua. Ci riferiamo allo sdoganamento delle merci che avviene con una lentezza esasperante e tale da indurre le aziende di import-export a rivolgersi ad altre strutture portuali, dove il disbrigo dei controlli è assai veloce. Da noi servono circa 19 giorni per dare il via libera ai container, un’eternità. Altrove, per esempio a Rotterdam (ma anche in Francia e in Spagna), si fa tutto in 8-10 giorni”. Inizia così l’articolo pubblicato oggi in prima pagina su Il Giornale a firma di Vittorio Feltri e intitolato “Se la burocrazia affonda gli affari dei nostri porti”. Un articolo che attraverso un’analisi dei dati ( 30 per cento delle merci destinate ad arrivare via mare in Italia dirottate a Rotterdam dove serve la metà del tempo per le operazioni di sdoganamento) e un’intervista al presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè, dimostra come, “per una penisola che ha più mare che terra, è motivo di vergogna….”

fonte: ilgiornale.it – Vittorio Feltri – scarica articolo pdf qui