Orario: Lun - Ven 09:00 - 18:00

Navi giganti, porti sotterranei

Dove va il gigantismo navale? Se lo sono chiesti alla Stazione Marittima di Napoli Federico Garolla, Michele Francioni, Domenico Bagalà e Fabrizio Vettosi in un convegno organizzato dal Propeller Club locale presieduto da Umberto Masucci. Un incontro, coordinato successivamente da Roberto Coccia, presidente dei Giovani del Propeller di Napoli, nel quale i quattro esperti di logistica (stiamo parlando, rispettivamente, di un consigliere Confitarma, del direttore generale per l’Asia del Rina, dell’amministratore delegato del Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro e del direttore generale di Venice Shipping & Logistic) hanno affrontato un tema attualissimo, quello del rapporto tra la grandezza delle navi e i porti, ovvero: l’economia di scala guida il gigantismo delle portacontainer, e le infrastrutture portuali finora seguono, ma fino a dove si può arrivare?

Difficile fare una previsione, tutto dipende da quanto potranno crescere i porti. Si sa già da un po’ che Maersk Line ha commissionato ai cantieri coreani Stx un progetto per una nave da 22mila teu lunga ben più di tre campi di calcio. E i porti, riusciranno ad accoglierla? Per quelli cinesi il problema non si pone. Discorso analogo per le banchine degli Stati Uniti e per quei tre, quattro porti del Nord Europa che insieme fanno l’80% del traffico del Vecchio Continente. Il Mediterraneo invece, escludendo Gioia Tauro e i porti nordafricani, sarà tagliato fuori e dovrà contare sul transhipment.

Fonte articolo: informazionimarittime.it